Eh sì… questa è l’affermazione che sento spessissimo quando parlo con gli imprenditori.
Fai parte anche tu del team? ;o)
In realtà la banca ha un po’ la stessa “resistenze” che avremmo noi se ci proponessero non 1, non 2, non 3… ma molte iniziative “vincenti”… tutte insieme, tutte apparentemente fantastiche… e tutte “sicuramente” di successo.
Ecco le reazioni:
diffidenza, scetticismo, confusione…
… e probabilmente un rifiuto sarebbe la conclusione più ovvia (non tanto per la bontà dell’iniziativa… ma per la “naturale chiusura” che solitamente abbiamo verso tutte queste forme di “autocelebrazione”).
Se poi, a questa prima “barriera” aggiungiamo tutti i lacci & lacciuoli che il sistema bancario italiano utilizza nell’approccio e nella valutazione di una realtà non ancora a mercato (ma con numeri “prospettici” molto interessanti…), allora il cerchio si chiude.
In altri termini…. aggiungiamo a…
– diffidenza
– scetticismo
– confusione…
Anche i “classici ” ostacoli del nostro sistema creditizio:
– richiesta di garanzie
– richiesta di una “storia”, fatta di numeri, fatturato e clienti
– mancanza di risultati reali che rendano “sicuro” l’intervento della banca (…e per sicuro intendo: garanzia che il prestito fatto venga interamente restituito)
Ora, parliamoci chiaro: non mi piace puntare il dito sulle cose che “non vanno” (… restando fermo ad aspettare che qualcosa o qualcuno cambi “il sistema”)
In altri termini: le banche funzionano così da sempre… e così sarà (probabilmente) anche in futuro.
Quello che invece possiamo fare è… spostare l’attenzione alle cose sulle quali possiamo realmente agire
E quali sono?
Ce ne sono diverse… comincia da qui…
Ma tornando a noi…
- Qual’è il primo passo?
- Che cosa che possiamo cambiare?
- Qual’è la situazione nella quale abbiamo realmente potere?
E’ il modo in cui ci proponiamo!
Si, il nostro atteggiamento rappresenta la nostra la nostra “prima barriera”, quella legata alla “supponenza” e alla certezza ostentata (in un mondo dove, di certo, c’è solo che 2 aziende su 3 chiudono entro i primi 12 mesi…!)
Dunque, il primo vero passo è quello di SCEGLIERE un progetto (e non presentarli tutti… anche se li abbiamo) e analizzare tutte le cose che possiamo fare per renderlo meno “intangibile”
Come?
Sostituendo “sento che sarà un successo”, con “ho fatto un’analisi dettagliata del mercato e dei competitors”
Sostituendo “stai tranquillo, so quello che faccio”, con “queste sono le mie competenze, i miei risultati passati, i miei successi” ( e le mie sconfitte, importanti anche quelle… se sono servite da lezione)
Sostituendo “mi servono soldi altrimenti non vado avanti”, con “con o senza i tuoi soldi, il mio progetto lo realizzo comunque… in questo, in questo… e in quest’altro modo!”
Ora, con questi presupposti probabilmente la banca vi dirà ancora di no…. (pazienza) ma questo primo passo rappresenta un ottimo inizio per una campagna vincente di crowdfunding.
A presto!
Filippo